Poetiche e poeti romantici

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Il Romanticismo nacque in Germania nel 1770 e ben presto si sviluppò anche in tutta Europa. Quando si parla di Romanticismo ci si riferisce ad una realtà estremamente complessa che non solo interessa la letteratura e l’arte europea, ma si lega anche al pensiero politico, filosofico e scientifico. Purtroppo è difficile definire in maniera complessiva il Romanticismo in sé, questo anche a causa delle diverse fisionomie che acquista quest’ultimo nei vari territori europei.

La nascita ufficiale del Romanticismo in Italia viene collocata nel 1816, quando la scrittrice francese Madame De Staël pubblicò nella Biblioteca Italiana un articolo intitolato Sull’utilità delle traduzioni. In questo opuscolo venivano invitati i letterati italiani a confrontarsi con le letterature europee per trovare in esse lo stimolo verso una letteratura totalmente nuova. Inutile dire che innumerevoli furono le lamentele ed inoltre come risultato ci fu una divisione dei letterati in classicisti da una parte e romantici dall’altra. I primi ovviamente si opponevano a ciò che i Romantici desideravano cioè uno svecchiamento della letteratura italiana; ma tutto questo fu strettamente inevitabile. Il Romanticismo si differenzia dall’ Illuminismo in moltissime cose ad esempio, il primo si basa principalmente sul sentimento, mentre il secondo sulla ragione, si parla di individualità nel primo e di uguaglianza nel secondo o di nazionalismo sempre contro il cosmopolitismo. A cambiare è anche la visione del Medioevo, infatti col Romanticismo questo periodo viene letteralmente rivalutato positivamente. In questo periodo si sviluppa un ampio senso di ignoto, di misticità, al tempo i romantici erano fortemente attratti da tutto ciò che era compreso nella sfera della misticità ed anche del divino. Si parla anche di Male come cosa prettamente attrattiva ne parla anche Novalis nei suoi Frammenti del 1800. A cambiare in questo periodo è anche la visione del poeta, in questa società si ritrova solo e totalmente disorientato, ad esempio il suo pensiero non viene condiviso dalla comunità e quindi si sente isolato. Infine a dominare qui è la figura del musicista visto come musicista maledetto Chateaubriand Francois de Renè 1800.
Maira Di Fazio V A

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